sabato 2 aprile 2016

Nota di Fiore Isabella sui disservizi riguardanti gli alunni dell'istituto Comprensivo Nicotera-Costabile

Se qualcuno non lo sapesse, mi occupo personalmente di informarlo, anche a beneficio dell'Amministrazione comunale lametina e della Lamezia Multiservizi Spa che gestisce il trasporto alunni, che gli alunni di Scuola Primaria dei plessi Caronte e Acquafredda dell'istituto Comprensivo Nicotera-Costabile, non potendolo fare in loco, per assenza di palestre, si recano ogni 15 giorni, presso l'edificio di località Savutano, per lo svolgimento di attività di Scienze Motorie. 
Anche ieri, venerdì 1 aprile 2016, era prevista un'ora di motoria dalle 9,30 alle 10,30, ma lo scuolabus della Spa ha disatteso, come d'altronde altre volte, l'impegno e i bambini e i loro insegnanti hanno dovuto rinunciare al quindicinale appuntamento con la palestra e all'incontro con la comunità scolastica ospitante. 
L'azienda, deficitaria rispetto ad un impegno programmato e fortemente carente nello stile comunicazionale, ha assorbito l'impatto, con un suo disservizio, come se si trattasse di un evento di normale quotidianità. 
Sarebbe auspicabile che, chi si occupa di servizi di supporto al sistema scolastico e formativo, avesse quantomeno la sensibilità, ma che non sia un semplice convenevole, di chiedere scusa e di attivarsi per migliorare la propria "performance" al cospetto di cittadini destinatari di diritti e non affrancati al silenzio della rassegnazione. 
Un'ultima considerazione: fino a metà degli anni ' 90, a ridosso di ogni frazione, si ergevano piccoli edifici comunali, dove un maestro e una pluriclasse testimoniavano la presenza dello Stato, nel quale si riconosceva un mondo rurale che, con la cura di un piccolo orticello, la messa in sicurezza della propria casa, la manutenzione degli argini e la pulizia dei canali di scolo, difendeva il suo territorio dal dissesto idrogeologico. 
Per non parlare di alcune produzioni tipiche, tanto richieste nei mercati urbani, ormai relegate nei ricordi sempre più sbiaditi del nostro recente passato. 
Oggi lo Stato, svendendo i gioielli di famiglia (i vecchi edifici scolastici) dell'entroterra lametino, consegna al museo della memoria anche le ultime testimonianze di una parte importante della civiltà contadina, sperando che almeno la storia non si comporti come lo scuolabus che diserta gli appuntamenti, mentre gli alunni e le loro maestre, come nell’opera di Samuel Beckett, aspettano "Godot". 
Fiore Isabella 
Ins. I.C." Nicotera-Costabile" Lamezia Terme

martedì 22 marzo 2016

Venerdi 25 marzo riunione a Lamezia Terme per avvio raccolta firme del Referendum della Scuola



Venerdì 25 marzo c.m alle ore 18.30 si terrà una riunione in via Aldo Moro di Lamezia Terme allo “Spazio Giovani” del comitato referendario docenti per promuovere la raccolta firme per il Referendum sulla Scuola
La riunione è indetta dai “Partigiani della Scuola Pubblica”, dal comitato LIP (per una riforma alternativa della Scuola), dall’Associazione locale “Per la Scuola della Repubblica”.
Il referendum della Scuola si voterà poi il prossimo anno e ha lo scopo di raggiungere il quorum per abrogare la Legge delega 107/2015 di Riforma della Scuola, che presenta diversi elementi di incostituzionalità.
Il referendum ha anche l’obiettivo di salvare la Scuola Statale Pubblica dalla privatizzazione in atto, dalla chiusura delle scuole per risparmiare, dalla chiamata diretta dei docenti da parte del Dirigente scolastico evitando così le infiltrazioni mafiose e i rapporti di tipo clientelare.
Con l’abrogazione della chiamata diretta, le graduatorie per titoli di servizio e culturali saranno salvaguardate insieme alla trasparenza e alla legalità.
Anche l’alternanza scuola-lavoro nei Licei  sarà oggetto di quesito referendario in relazione alle ore da effettuare nelle aziende, per tutelare gli studenti dall’obbigatorietà in un momento in cui gli sforzi vanno concentrati principalmente sugli studi, soprattutto al quinto anno dei Licei.
 Sulla valutazione ci sono evidenti tentativi di creare disuguaglianze e un clima scarsamente collaborativo, ricorrendo all’arbitrio di un uomo solo al comando che sceglie a chi dare un piccolo incentivo economico, umiliando l’intersa classe docente che ha perso gli scatti stipendiali, sottratti dallo Stato con la scusa della crisi.
Riteniamo invece utile aggiornare i docenti, senza ricorrere a pratiche discriminanti per chi lavora da anni al servizio dello Stato..
Insieme ai quesiti referendari sulla Scuola, ci saranno anche quelli sul Job acts e il licenziamento facile.
Alla riunione sono invitati tutti i docenti interessati, i Sindacati che hanno aderito a livello nazionale (Cgil e Gilda) ed esponenti del Comitato lametino acqua pubblica, Comitato per il No alla riforma costituzionale e del comitato No Triv


giovedì 17 marzo 2016

PSP ESORTA LA POPOLAZIONE AD INFORMARSI ED INFORMARE SUL REFERENDUM DEL 17 APRILE CONTRO LE TRIVELLE IN MARE. VOTARE “SI” PER SALVARE IL MARE

I media stanno facendo di tutto per oscurare la notizia, sono davvero pochi gli italiani consapevoli che il 17 aprile si voterà per decidere se abrogare il comma 17, terzo periodo, dell’articolo 6 del dlgs n. 152 del 2006 che consente alle imprese di estrarre gas e petrolio per la durata di vita utile del giacimento, quindi per altri decenni.
Con la vittoria del SI non si potranno rinnovare le concessioni per l’estrazione di gas e petrolio alle imprese proprietarie di piattaforme entro le 12 miglia dalla costa.

Adesione a manifestazione 18 marzo di MGA a Roma. Solidarietà a delegati FIOM di Melfi


15_02_27-melfiI Partigiani della Scuola Pubblica esprimono piena solidarietà nei confronti dei delegati della FIOM che lottano nelle sedi di Termoli e Melfi, in particolar modo, della FIAT contro i tentativi di imporre dure condizioni di lavoro agli operai. Ciò che più impressiona è l’autoritarismo del segretario Landini, che decide di lottare contro i propri delegati, favorendo la FIAT, anziché sostenerli in una lotta giusta in difesa dei diritti dei lavoratori. In altri tempi abbiamo sostenuto i progetti di Coalizione sociale che tentava di creare una nuova condivisione di lotta e diritti partendo dal basso. Come allora, anche oggi, liberi da posizioni predeterminate e univoche, sentiamo il dovere di appoggiare e sostenere la lotta dei delegati FIOM che, fuori dal coro che li vuole asserviti, decidono di lottare per la dignità delle condizioni di lavoro all’interno dei reparti di produzione. La delibera di espulsione del Comitato centrale della FIOM datata 7 marzo racconta la perdita di memoria di idee e principi di un sindacato che fino a ieri, forse, rappresentava una rinnovata presa di coscienza atta a determinarsi con azioni di contrasto allo strapotere degli interessi subdoli e meschini dei padroni. Oggi, ci sembra di capire, che il segretario Landini abbia iniziato a percorrere una strada contraria a quella dei lavoratori che al suo sindacato hanno dato fiducia. I Partigiani della Scuola Pubblica sono vicini a chi continua a credere nei diritti, anche contro tutto e tutti, lottando senza paura.
PSP – Partigiani della Scuola Pubblica


mgaI PSP – Partigiani della Scuola Pubblica condividono le rivendicazioni di M.G.A. – Mobilitazione Generale degli Avvocati per una maggiore equità nella giustizia, contro la mercificazione dei diritti e della giustizia stessa e dunque aderiscono alla manifestazione che si terrà domani 18 marzo a Roma davanti al Ministero della Giustizia. In un momento di crisi come quello attuale occorre fare fronte comune per rispondere ai continui e ripetuti attacchi dei governi ai diritti dei lavoratori, degli studenti e dei cittadini. Per questo saremo al fianco degli avvocati, del personale dei Tribunali e di tutte le forze sociali presenti in piazza.
PSP – Partigiani della Scuola Pubblica




venerdì 11 marzo 2016

Gite scolastiche: “Signori, si parte! Ma dove si arriva?"


gitaNel variegato e multiforme panorama delle fonti regolamentari, figlie uterine della Magna (e prolifica) Mater l. 107/15, spicca per fantasia e creatività il vademecum allegato alla nota M.I.U.R. n° 674 del 03.02.16, che ha pensato bene d’individuare un preciso “capretto” espiatorio (classica vittima sacrificale in prossimità delle festività pasquali) nella malaugurata ipotesi di sinistro stradale in occasione delle gite scolastiche d’istruzione.
Per evitare di sforzare inutilmente la fantasia del lettore, si dirà subito che trattasi del docente accompagnatore.
Come risaputo da chi ha avuto modo di leggerla, essa nota estende la comprensibile responsabilità in vigilando, da sempre focalizzata sugli Studenti partecipanti, altresì alla persona dell’autista del pullman e allo stesso mezzo di trasporto.
In fondo è poca roba: il docente dovrà preoccuparsi solo della salute psico-fisica del conducente, con particolare riguardo a un eventuale (ab)uso di sostanze psicotrope, alcooliche, medicali con effetti collaterali, osservandolo attentamente onde evitare acmi di depressione/euforia, entrambi pericolosissimi, nonché abuso della sua stessa resistenza fisica, con il giusto grado di attenzione ai corretti bioritmi sonno/veglia; con la “coda dell’occhio” dovrà tener nel debito conto l’andamento di guida in relazione alle condizioni dell’asfalto, della visibilità, delle condizioni meteo, del traffico (e anche della siccità se a Palermo!). Non potrà fare a meno di trascurare, provetto meccanico, lo status del mezzo di trasporto; né, ovviamente, i propri Studenti.
Orbene, nonostante la lapalissiana giustezza della pretesa, essa deve aver lievemente allarmato finanche un D.S., che, da bonus pater familias, avendo a cuore la serenità dei propri docenti, ha messo a punto un pregevole modello di “Dichiarazione responsabilità per il servizio in qualità di accompagnatore”, che, se preventivamente sottoscritto e protocollato dal docente accompagnatore al momento della gita, dovrebbe preservarlo da eventuali temibili conseguenze di natura civile/risarcitoria, disciplinare, penale, etc.
Ebbene, pur apprezzando l’intento, i Partigiani della Scuola Pubblica, a esclusiva tutela dei Docenti, non possono astenersi dal rilevare che nel nostro ordinamento giuridico non è ammessa una forma di deresponsabilizzazione, per così dire, precauzionale.
Tuttavia non è il caso di spaventarsi: la pericolosità delle trovate è inversamente proporzionale alla loro dimensione; e allora, se e quando dovesse verificarsi l’evento dannoso, si guarderà ovviamente al caso concreto; solo in quel momento potranno essere utilizzate e applicate tante delle argomentazioni contenute nel citato modello (e anche altre, a cominciare dal fondante brocardo giuridico per cui “Ad impossibilia nemo tenetur”). E dunque: Buon viaggio!
Per i Partigiani della Scuola Pubblica
Avv.to Gianfranca Bevilacqua

Gite scolastiche: “Signori, si parte! Ma dove si arriva?”

Scheda tecnica
A seguito della pubblicazione del vademecum allegato alla nota M.I.U.R. n° 674 del 03.02.16, che disamina la novellata responsabilità in capo al Docente accompagnatore gite d’istruzione, non può prescindersi da talune valutazioni stricto iure.
Essa nota estende la già normata responsabilità in vigilando, da esercitare, comprensibilmente, sugli Allievi, altresì sulla persona dell’autista del mezzo, che dovrà essere attenzionato in relazione al mantenimento del suo ottimale benessere psico-fisico, in funzione del massimo livello di sicurezza cui hanno diritto gli Studenti in itinere; nonché sul medesimo mezzo di trasporto che li accoglie.
Orbene, si apprezzano gli sforzi per la tutela, a 360°, dei ragazzi; ma l’intento va armonizzato in primis col buon senso, inde col ns. sistema giuridico, che da esso non è avulso, tant’è che uno dei suoi principi fondanti, che discrimina anche penalmente, è il noto brocardo per cui “Ad impossibilia nemo tenetur”.   Ciò significa, peraltro, che, anche nell’adempimento delle obbligazioni inerenti all’esercizio di un’attività professionale, che impone una diligenza, per così dire, “aggravata”, essa deve comunque esser valutata con riguardo alla “natura dell’attività esercitata”.   In altri termini, dalla figura professionale “docente”, non si possono pretendere competenze (mediche/psicologiche/meccaniche/ingegneristiche) che non le appartengono.
E dunque, checché ne dica la nota ministeriale, saranno le norme civilistiche, non già quelle governative a essere applicate in un eventuale contenzioso.
Piccola notazione, infine, a sgombrare il campo anche da rassicurazioni “altre”: il nostro ordinamento giuridico non contempla forma alcuna di deresponsabilizzazione, per così dire, preventiva e/o precauzionale, e pertanto qualsivoglia “dichiarazione di responsabilità” sottoscritta al momento della “partenza”, sarebbe tamquam non esset, giuridicamente inesistente.

Per PSP – Partigiani della Scuola Pubblica
Avv. Gianfranca Bevilacqua

giovedì 10 marzo 2016

NOTA dei Partigiani della Scuola Pubblica sulle assemblee sindacali di febbraio e marzo

“I Partigiani della Scuola Pubblica”, a tutela degli interessi degli operatori e degli utenti della Scuola, partecipano a tutte le assemblee sindacali pertinenti alle loro sedi scolastiche, e intervengono ove le informazioni fornite non appaiano complete, corrette o imparziali.
 In questi giorni, infatti, le OO.SS. Confederali FLC CGIL, CISL, UIL, SNALS CONFSAL stanno dando vita, in diverse regioni, ad un nuovo ciclo di assemblee di consultazione e consulenza sul tema dell’accordo sulla mobilità da loro firmato ed attualmente al vaglio del DEF.

Chi vi si recasse con l’aspettativa che finalmente abbiano preso coscienza della gravità della situazione ed abbiano deciso di intraprendere quella lotta, quel Vietnam, che ci avevano promesso all’indomani dell’approvazione della legge 107, rimarrebbe profondamente deluso.
Il loro unico intento è quello di attrarre nuovi iscritti e rafforzare la fiducia degli iscritti rimasti, offrendo indicazioni operative su come barcamenarsi fra le nuove regole della mobilità, quelle nuove regole alle quali essi stessi hanno contribuito accettando i diktat del MIUR.

Assistendo a queste assemblee non si può fare a meno di notare alcuni aspetti comuni a tutte, semplicemente inquietanti: dei molti presenti, pochissimi docenti hanno piena consapevolezza dei risvolti drammatici ed inesorabili della firma del CCNI, presi dal dettaglio dei cavilli della norma ad arte somministrati con dovizia di particolari dal sindacalista di turno per impegnare le menti degli astanti nell’arte pratica dell’arrangiarsi nella selva della burocrazia e delle complesse fasi di questa mobilità, zig zagando miseramente fra gli ambiti infernali. Non a caso Faraone ha dichiarato di essere soddisfatto della firma dei sindacati sulla preintesa.
Il loro obiettivo a chi osserva con un minimo di attenzione? Somministrare la giusta dose di morfina con cui li potranno condurre, a gruppi, sulla via senza ritorno della chiamata diretta e quindi, soprattutto al sud, quella della corruzione e dell’abuso legalizzato.

Il copione di tutte le assemblee è sempre uguale: tutte le OO.SS. su citate negano di aver accettato la chiamata diretta, fanno credere che il problema stia soltanto nella complessità dell’organizzazione degli ambiti, ma che, alla resa dei conti, tutto sia rimasto quasi come prima.
Lasciano intendere di aver tentato di tutto per contrastare sia la legge, sia la questione degli ambiti con affermazioni rassicuranti quale quella illusoria che avrebbero firmato l’accordo sulla mobilità nella prospettiva che si possa evitare la chiamata diretta per gli assunti in fase b e c, attraverso improbabili successive fasi della trattativa (se la legge parla chiaro, perché una trattativa che ha valore per un solo anno dovrebbe smentirla?).

Addirittura, qualcuno di questi sindacalisti, a domanda, ha pure avuto il coraggio di rispondere che se quest’anno il MIUR ha concesso questa deroga per i vecchi immessi in ruolo e per i soprannumerari, non si vede perché non la debba concedere anche per l’anno venturo, per affermare poi, rispondendo ad altra domanda, che dall’anno prossimo ci sarà un organico unico dell’autonomia e che la distinzione quindi tra fasi di assunzione e tra organico di diritto, di fatto e di potenziamento ovviamente scomparirà.
Quando qualcuno ha osato chiedere: chi deciderà quale docente andrà su potenziamento e quale su cattedra curricolare, è stato finanche risposto in modo rassicurante che il Collegio dei docenti fisserà i criteri (?!?!). “E i perdenti posto l’anno venturo?”, Risposta: “ Saranno trattati con i vecchi criteri (?!?)”.
Molti docenti, disorientati ad arte, preoccupati per la volubilità del Fato imminente e inesorabile, l’unico a dominare sugli algoritmi ministeriali a cui è affidata la vita delle persone, forse anche indotti dalla banale considerazione che, alla resa dei conti, quel sindacalista esperto di cavilli potrà servire loro per la compilazione della domanda, stanno muti, pur condividendo appieno lo sdegno espresso da qualche docente “contrastivo” che si azzarda a deviare l’argomento della discussione sulla mobilitazione, l’unica arma non spuntata, in un periodo denso di appuntamenti politici, da usare contro un Governo asfaltatore dei diritti umani dei lavoratori, prima che professionali.
Tutto ciò sta a dimostrare ancora una volta che le OO.SS. Confederali hanno subito una trasformazione genetica: le loro assemblee non sono più il luogo dove ci si poteva esprimere in libertà, ma un clone di quelle sedi in cui si è uccisa la democrazia e la dignità dei lavoratori. Una politica sindacale questa che è oltretutto stolta e suicida: non mobilitare oggi significherà per loro perdere tutto il potere contrattuale domani e quindi scomparire subito dopo. Non ci stupirebbe scoprire che molti dei vertici hanno già una brillante carriera promessa nel PD di Renzi, ma tante e tante RSU che hanno svolto onestamente il loro compito perderanno le tutele e rischieranno di finire in ambito, tanti responsabili sindacali che hanno fatto diffide a Dirigenti scolastici per condotta anti-sindacale finiranno in ambito e su chiamata diretta, ma chi li chiamerà?
Agli operatori della scuola che assistono a questi fatti tragici ci viene oggi la voglia di citare i versi manzoniani del Coro dell’Atto III dell’Adelchi, con la speranza mai sopita di un nuovo “Risorgimento”, estratti da una strofa non a caso censurata dagli Austriaci:
“Domani, al destarvi, tornando infelici,
Saprete che il forte sui vinti nemici
I colpi sospese, che un patto troncò.
Che regnano insieme, che sparton le prede,
Si stringon le destre, si danno la fede,
Che il donno, che il servo, che il nome restò.”
I Partigiani della Scuola Pubblica, 10/03/2016
Partigiani.psp@gmail.com

sabato 5 marzo 2016

I Docenti partigiani sostengono il Referendum no triv del 17 aprile 2016 e invitano tutti a votare SI per contrastare l'inquinamento in mare



I docenti “Partigiani della Scuola Pubblica” invitano tutti a votare SI al Referendum “no triv” del 17 aprile 2016 che si terrà in tutta Italia per contrastare l’accordo del Governo Italiano con le multinazionali americane petrolifere che perforeranno i nostri mari alla ricerca del petrolio.
Il quesito referendario del 17 aprile riguarda le trivellazioni nei mari italiani entro le 12 miglia dalla costa e ha l’intento di scongiurare: l’inquinamento marino,il rischio sismico e la subsidenza costiera, che ne derivano.
Infatti proprio ieri 4 marzo, i docenti hanno ufficializzato pubblicamente l’adesione ai Comitati che in Italia si sono costituiti a sostegno della campagna per il referendum “No Triv”, nell’ambito dell’incontro con il coordinamento nazionale NO TRIV , presso il Parco Peppino Impastato di Lamezia Terme.
Il quesito referendario che sarà sottoposto agli elettori il 17 aprile prossimo riguarda solo la durata delle trivellazioni già in atto entro le 12 miglia dalla costa, e non riguarda le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa, che saranno oggetto di un’ulteriore consultazione popolare, per cui la raccolta di firme potrebbe partire il 18 aprile.
Pertanto noi docenti abbiamo  ribadito il nostro impegno referendario immediato per il 17 aprile e abbiamo chiesto al Coordinamento nazionale, rappresentato dal cofondatore Enzo Di Salvatore, la possibilità  di associare il tema referendario delle trivelle a quello contro la “Buona Scuola” di Renzi  per il prossimo anno.
Ricapitolando, il 17 aprile si va tutti a votare “SI” per dire no alle trivellazioni nel Mediterraneo  entro le 12 miglia dalla costa.
I Partigiani della Scuola Pubblica prenderanno parte attiva alla campagna referendaria per liberare i mari dal pericolo delle inquinanti estrazioni petrolifere con metodi altamente lesivi della flora e della fauna del Mediterraneo e della salute dei consumatori dei prodotti ittici del nostro mare.
L’impegno dei Partigiani della Scuola pubblica si inquadra nella necessità di difendere la cittadinanza dai continui attacchi che questo Governo fa agli interessi del Paese, questa volta in termini di sviluppo sostenibile. Non si può ipotecare la salute dei cittadini, la biodiversità mediterranea, l’ecosistema e il turismo in cambio di poche gocce di petrolio che non costituiscono certo la prospettiva salvare il PIL, viene fatto di domandarsi cosa ci sia dietro tanto accanimento contro il Mediterraneo. Infatti l’azione del governo non si ferma qui. Ovviamente, a brevissima distanza dalle elezioni amministrative,  ma prima di queste, viene fissata la data per il Referendum chiesto da ben 10 Regioni, a fronte delle cinque necessarie. Il Governo ha preferito stanziare 400 milioni di euro, pur di ostacolare il raggiungimento del quorum, con l’escamotage di non far votare per il referendum nella stessa sessione delle amministrative, confidando nella stampa ben pagata (ricordiamo lo stanziamento di oltre 100 milioni di euro per salvare l’editoria in crisi) e nei media compiacenti perché il silenzio dell’informazione favorisca la causa della speculazione.
Ebbene nelle scuole i Partigiani della Scuola Pubblica si faranno carico di compensare queste “mancanze” informando gli studenti dei rischi dell’inquinamento sul loro futuro e su quello dell’ambiente in cui vivono, affinché imparino a difendere il loro patrimonio e ad amare il loro Paese e tutte le specie viventi, perché anche economicamente il Mediterraneo è una risorsa che può essere fruita, tra l’altro, oltre che in modo salutare anche in modo molto più economicamente vantaggioso se integra e pulita e chi non lo intende evidentemente o ha la vista corta o ha le mani lunghe.                              Partigiani.psp@gmail.com