Esprimiamo
tutta la nostra contrarietà rispetto a iniziative aleatorie e non condivise
dalla maggioranza dei docenti, come quella del comitato nazionale Leadership
alla Scuola di indire un referendum abrogativo della riforma della scuola
(legge 107/2015), per i seguenti motivi.
L’iniziativa
contrasta con quanto deliberato nell’assemblea nazionale dei lavoratori della
scuola del 12 luglio, nella quale è stato deliberato di rinviare ogni decisione
all’appuntamento del 6 settembre
Quesiti che
non siano stati elaborati da esperti costituzionali rischiano di non essere
giudicati legittimi presso la Corte di Cassazione e non ammissibili da parte
della Corte Costituzionale, costituiscono una grave perdita di tempo e di
energie e mettono a rischio la credibilità dell’intera categoria.
L’iniziativa
è intempestiva: il referendum verrebbe fissato in un momento in cui la legge di
riforma non è ancora in gran parte attuata.
Anche
qualora i quesiti fossero giudicati ammissibili, è auspicabile preventivamente
una larga condivisione in vista di un referendum nel quale è necessario
raggiungere non solo il quorum (25 milioni di cittadini, almeno, che occorre
convincere ad andare a votare in una domenica dal 15 aprile al 15 giugno, come
previsto dalla legge), ma anche la maggioranza dei voti favorevoli
all’abrogazione.
Abbiamo
rilevato infatti ulteriori forti elementi di criticità.
A nostro
parere l'iniziativa non va bene per:
- la
tempistica (il 30 settembre è vicinissimo);
- il quesito
depositato (sono presenti precetti di natura finanziaria non referendabili e
quindi sarà bocciato);
-
l'abrogazione secca, a forte rischio bocciatura;
- il tema
unico sulla Scuola che non porta voti (quorum);
- la
mancanza di coesione sociale, alleanze elettorali e piattaforma condivisa;
-la mancanza
di dialogo con tutto il mondo della Scuola in lotta;
- la
mancanza di comitati locali preesistenti e la strampalata delega ai lettori di
facebook;
- la convinzione
che l'importante è "fare il referendum , non vincerlo".
La Gilda, la
Uil, Cobas, Unicobas e la Cgil hanno fatto un comunicato ufficiale contro i
referendum improvvisati e non condivisi con il mondo della scuola. Anche dallo
Snals nazionale dicono che questa iniziativa non è Snals.
La Chimienti
ha scritto un comunicato in cui dice che il M5S non appoggia referendum
improvvisati e che bisogna attendere le decisioni di tutto il mondo della
scuola.
Che fare?
Attendiamo le decisioni di tutto il mondo della Scuola che si riunisce il 6
settembre a Bologna. Il referendum è una cosa seria e si deciderà in quella
sede.
Nel
frattempo abbiamo appena creato un gruppo alternativo di opinione che in 24 ore
sfiora i mille iscritti: “Referendumsì, ma non così”
"Docenti
per la Scuola Statale Pubblica "
"Docenti
Incazzati"
"Collettivo
Waterlooscuola"
"Insegnanti
calabresi"