Lo sciopero è stato indetto dal coordinamento "Insegnanti calabresi", Comitato LIP Lamezia e Comitato locale dell'Associazione Nazionale " Per la Scuola della Repubblica"
Con alcuni cartelli i docenti hanno voluto evidenziare quanto la scuola sia a rischio mafia a causa del ddl scuola in via di approvazione al Senato.
I cartelli recitavano le scritte “No alla gestione mafiosa della scuola”, “No alla trattativa scuola-mafia”.
L’oscuramento da parte dei media delle ragioni delle proteste avvalora la tesi di quanto sia dittatoriale l’atteggiamento di questo governo che sta operando un vero e proprio ricatto sul piano delle assunzioni, associandolo di forza all’approvazione dell’intero disegno.
Vogliamo ricordare che, se il 90% circa di una categoria di lavoratori sciopera, come è accaduto il 5 maggio, significa che il malessere e la contrarietà sono ampiamente condivise.
Nelle giornate trascorse in piazza abbiamo registrato la solidarietà di una infinità di persone, che hanno lasciato un proprio pensiero ed una propria riflessione su un quaderno rosso, che invieremo direttamente a Renzi.
Generazioni che saranno lasciate in mano ai privati in scuole gestite da presidi sceriffi conferendo loro il “potere” di nominare i docenti e aprendo di fatto le porte alla corruzione ed al malaffare
Abbiamo invece registrato il totale disinteresse dimostrato dall’intero PD lametino in linea col PD nazionale, che probabilmente non potrà assumersi la responsabilità di far cadere il governo.
Di rimando però si assumerà la responsabilità di far cadere la scuola pubblica statale, che sicuramente ha un valore di gran lunga maggiore di questo governo di nominati.
Anche il direttore di Trame, Gaetano Savatteri ha manifestato la propria solidarietà leggendo un nostro comunicato e permettendoci infine, in maniera molto civile, di fare il nostro flah-mob, che non aveva lo scopo di disturbare la rassegna, ma solo attirare l’attenzione dei media.
Nei giorni scorsi, sempre in maniera molto discreta abbiamo fatto una piccola incursione a Trame, ricevendo la solidarietà anche di qualche magistrato, ugualmente preoccupato che la mancanza di una scuola libera possa influenzare le generazioni future lasciandole facili prede della manovalanza mafiosa.
Lamezia Terme 22 giugno
INSEGNANTI CALABRESI