Il 18 aprile
2015, gli “Insegnanti calabresi” e “l’Associazione Nazionale “Per la Scuola
della Repubblica”di Roma, hanno tenuto presso la Sala consiliare di Sambiase, un
seminario di aggiornamento per docenti sul disegno di legge di Riforma della Scuola,
con il patrocinio del Comune di Lamezia Terme.
Il seminario
è stato moderato dalla giornalista della Gazzetta del Sud Maria Scaramuzzino e
introdotto dal Presidente dell’Associazione Nazionale “Per la Scuola della
Repubblica”, Professore Cosimo Forleo.
La
professoressa Enza Sirianni, ha
illustrato con le slide tutte le azioni autonome di mobilitazione, operate dal
gruppo spontaneo di “Insegnanti calabresi”, di contrasto ad un DDL che, prima
con l’Aprea, poi con la Giannini, ripropone sempre le medesime cose:
l’aziendalizzazione della Scuola, legata culturalmente ed economicamente al
territorio locale, e la chiamata diretta dei DS.
Il DDL è
stato esaminato e illustrato nel primo intervento del Relatore Avvocato Salvatore Gullì che, alla luce degli
articoli contenuti nel disegno di legge, dopo aver citato Calamandrei, Dewey e
Haberl, ha espresso le sue riserve oggettive su questo disegno di legge di
riforma della Scuola perchè “lede
l'ispirazione profondamente valoriale ed il fondamento costituzionale dell'idea
di Scuola - luogo come è noto deputato a formare coscienze libere -. Le norme della riforma sono state oltretutto concepite
senza tenere conto del nesso imprescindibile tra democrazia e Scuola e senza
considerare che è appunto nella Scuola che dovrebbe acquisirsi consapevolezza
circa la necessità di attuare i valori della Costituzione. La Scuola è ancora
il luogo – continua l’Avvo.to Gullì – in cui dovrebbe esercitarsi un'azione di
vera e propria trasformazione sociale. I poteri di scelta del personale docente
in capo al Dirigente di Istituto violano la libertà di insegnamento
costituzionalemente sancita.La preminenza di obiettivi finanziari ed
aziendalistici sta peraltro pericolosamente svuotando di significato un'istituzione
vitale per il Paese”
Dopo
un’attenta ed efficace disamina del DDL, bene illustrata dalla Prof.ssa Antonella Cerra (RSU Anief),
gli insegnanti presenti, attenti e convinti, hanno bocciato senza appello la
Riforma della Scuola del Governo Renzi e pertanto ne chiedono il ritiro.
La docente,
infatti ha esposto il rischio che corrono i docenti nuovi assunti e i docenti
di ruolo, anche i più anziani. A regime, anche loro potranno essere trattenuti
in cattedra o destinati – dal ds capriccioso-creativo-autoritario, così come
voluto dalla “Buona Scuola” di Renzi – ad una delle 13 mansioni dell’organico
dell’autonomia. Anche loro nel frullatore dell’albo territoriale, se perderanno
posto o chiederanno trasferimento. Non esisterà più stabilità di sede. I
docenti italiani saranno gli unici – tra lavoratori pubblici e privati – a non
avere più la titolarità del posto di lavoro.
E’ intervenuto poi il prof.
Domenico Fragiacomo, del Coordinamento USB Scuola Calabria che, alla
domanda della moderatrice Scaramuzzino sulle iniziative volte a fermare il DDL,
delinea le conseguenze di questa riforma, che il realtà parte dal lontano. Il
rappresentante USB ricorda ai presenti come già dal 2009 sia in atto il blocco
dei contratti del personale della scuola, il taglio lineare dei finanziamenti
alla didattica e all’edilizia scolastica, avviato con il duo Tremonti-Gelmini e
proseguito con tutti i governi successivi, il blocco del turn-over del
personale docente ed ATA a causa della riforma Fornero, lo smantellamento delle
attività di sostegno individuale agli studenti più bisognosi di assistenza ecc.
Il DDL della Buona Scuola dunque non è altro che il coronamento di un disegno
avviato negli anni ’90 che punta a regionalizzare e privatizzare la scuola
pubblica italiana. L’intervento si è concluso quindi con l’appello a lottare
uniti per contrastare una simile trasformazione genetica della scuola pubblica,
che impedirebbe a molti figli di lavoratori di continuare a godere di un
diritto costituzionale, e con l’invito a partecipare allo sciopero unitario
della scuola indetto per il 24 aprile indetta da ben 8 sigle sindacali di base
per chiedere il ritiro del DDL e un decreto legge a parte per le assunzioni in
ruolo, diffidando ed opponendosi ai ricatti di chi, come i sindacati
concertativi, opera in complicità con il Governo Renzi. Fragiacomo ha concluso
dicendo “Il 24 aprile sarà solo l’inizio
di una dura e lunga lotta di liberazione della scuola pubblica italiana.”
Infine il Professore Cosimo Forleo ha dichiarato che esiste da ben 10 anni un ddl alternativo approvato da ben 100 mila firme certificate che si chiama LIP, depositato in Parlamento, per la seconda volta nell’agosto 2014, che investe realmente in Istruzione, si richiama ai valori della Costituzione e aspetta solo di essere approvato per avere davvero una Scuola di qualità .
Infine il Professore Cosimo Forleo ha dichiarato che esiste da ben 10 anni un ddl alternativo approvato da ben 100 mila firme certificate che si chiama LIP, depositato in Parlamento, per la seconda volta nell’agosto 2014, che investe realmente in Istruzione, si richiama ai valori della Costituzione e aspetta solo di essere approvato per avere davvero una Scuola di qualità .
È seguito un
partecipato dibattito con molti interventi fra i presenti, rivolti tutti a
difendere un bene assoluto espressione della nostra democrazia, ossia
l’istruzione e la libertà di insegnamento.
Associazione
Nazionale “Per la Scuola della Repubblica”
Insegnanti
calabresi
Lamezia
Terme 18 aprile 2015