Alla
Riunione regionale dei docenti calabresi erano presenti esponenti dei sindacati
Orsa, Gilda, Anief e Usb, AND (Associazione Nazionale Docenti), il Partito SEL
e M5S- Lamezia
Apre i lavori la Prof.ssa Daniela Costabile facendo subito una carrellata delle iniziative
portate avanti dagli Insegnanti calabresi dopo l’approvazione della legge di
riforma, dalla mozione di incostituzionalità presentata in Regione, al’incontro
con l’Assessore all’Istruzione Roccisano, all’evento nelle sedi prefettizie
italiane, al manifesto di sprone ai sindacati, alle varie proteste ed incontri
nazionali dei comitati per la LIP fino
alla formazione a Bologna dei Partigiani della Scuola Pubblica. Accenna
all’incontro prossimo dei sindacati con il Miur il 23 dicembre per discutere di
mobilità e contratti. Rimarca poi che mancano ancora i Decreti attuativi della
Riforma insieme alle deleghe in bianco da concludere entro il luglio 2016 che
prevedono: l’eliminazione del valore
legale del titolo di studio; l’aumento dell’orario di lavoro a parità di
stipendio; la decontrattualizzazione del rapporto di lavoro e la chiamata
diretta dai nuovi ambiti territoriali. Afferma che“la 107 è un fallimento
normativo”, prima di passare alle proposte: ci vuole collaborazione per il referendum
contro la Buona Scuola, bisogna
ricorrere in sede legale con i contenziosi nel momento in cui si
configura la lesione dei diritti del docente. Poi ricorda l’incontro con
Pantaleo all’assemblea regionale della CGIL del 24 settembre a Lamezia Terme
nella quale gli Insegnanti calabresi hanno proposto lo sciopero generale di
tutte le categorie lavorative e indetto da tutte le sigle sindacali. Tale
proposta viene rilanciata più volte durante il dibattito.
La Prof.ssa Rosanna
Giovinazzo, rappresentante della
provincia di Reggio, ricorda la presa in giro della nostra Regione in occasione
della presentazione della mozione di incostituzionalità della legge. “Non ci
siamo scoraggiati” e le azioni sono proseguite anche nelle sedi comunali con
diversi Comuni che hanno già deliberato contro la “Buona Scuola”. Invita quindi
alla disobbedienza civile, poiché “quando una legge è ingiusta è un dovere
combatterla finchè venga abrogata”.
La Prof.ssa Bianca
Granato illustra il lavoro che si sta
svolgendo a Catanzaro con gli studenti e col presidente della consulta
provinciale per iniziative in rete. “Il contrasto alla legge non si deve
fermare e si deve portare avanti in più sedi”, quindi oltre a quelle istituzionali,
anche con gli organi periferici, tramite delibere comunali. La sfiducia della
legge partita dal basso è partita con un documento presentato nelle prefetture
di 23 province in tutta Italia, iniziativa che verrà quindi rilanciata. Un
chiaro invito poi al NON voto al PD. Delinea poi la strategia di contrasto all’interno degli organi collegiali per
ostacolare l’elezione del comitato di valutazione. Infine ricorda che il 15
gennaio presso la sala della provincia di CZ si terrà un incontro organizzato
dagli Insegnanti calabresi- Partigiani della Scuola Pubblica con i
rappresentanti dei 2 partiti. più vicini alla causa della Scuola. Per il
Movimento 5 stelle ci saranno il
Senatore Morra e la parlamentare Chimienti,
mentre per SEL ci sarà la Prof.ssa Rita Militi
La Prof.ssa Lara Nocito, di Cosenza, parla di precariato e mobilità, quindi
un accenno all’assurdo criterio di assunzione in ruolo, che ha segnato un passo
indietro. “Dopo il 5 maggio che fine hanno fatto i sindacati?” rilancia la continuazione
della lotta in maniera unita.
Il prof.re Rocco
Tassone, da Vibo Valentia, esorta a
non sprecare questa occasione di incontro. Delinea il vero senso di questa
riforma, che rappresenta la distruzione di 50 anni di conquiste civili, con lo
sfacelo della scuola pubblica. Un sistema scolastico sul modello dei sistemi a
capitalismo avanzato in stile americano, con una scuola al servizio delle
imprese volta ad un “indottrinamento di sudditi” come cassa di risonanza delle
politiche governative. Quindi “che fare?” occorre procedere nella difesa dei
diritti e della Costituzione, quindi NO alla riforma costituzionale.
Relativamente ai sindacati, li esorta a non fraintendere i propositi dei
lavoratori sul mancato rinnovo del contratto di lavoro. Dobbiamo continuare ad
esistere ed essere da stimolo. Strategie e tattiche per il futuro: individuare
altri soggetti che stanno organizzando proteste, quali il Comitato per la
Difesa della Costituzione, poiché i due soggetti devono collaborare. Continuare quindi a collaborare con i due
movimenti finora vicini, ossia Sel e M5s. “Dopo
il 5 maggio niente autunno caldo per i sindacati”. Occorre inquadrare i
rapporti con i sindacati, chiedendo loro di organizzare al più presto lo
sciopero generale di tutto il pubblico impiego e ritiro della legge di riforma
e per il referendum. Bisogna lavorare Attraverso le rsu nelle scuole.
Sollecitare i segretari regionali di tutti i sindacati. Sfida alla politica
regionale, chiedendo fin da subito che intenzione hanno rispetto al referendum.
Propone un’ assemblea regionale di tutti i docenti calabresi.
Gianfranca
Bevilacqua, da Lamezia Terme interviene
in qualità di legale del coordinamento, entra nel vivo delle ultime
affermazioni dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi) che ha sostenuto che “non bisogna avere le mani legate rispetto i
docenti contrastivi”, volendo con questo chiaramente andare a ledere quella
che è la “libertà di opinione del lavoratore” oltre ad individuare diverse
violazioni di diritti costituzionali . Legge quindi un esposto/denuncia
indirizzato al MIUR ove si chiede che venga
svolta una indagine ministeriale volta per individuare i responsabili estensori
del testo e avviare i procedimenti disciplinari previsti dalla legge, oltre che
revocare qualsiasi forma di accredito a detta struttura.
Nell’ intervento di Rosella Cerra, da Lamezia Terme, ricorda che uno dei punti
contenuti nella mozione presentata in regione riguardava l’alternanza
scuola-lavoro, nella quale prefiguravamo la impossibilità di potere attivare
tale obbligo formativo stante la scarsità di strutture atte ad accogliere tale
funzione, difatti è notizia degli ultimi giorni la difficoltà manifestata da
molti dirigenti scolastici nel potere adempiervi. Un breve accenno anche alla
scuola della infanzia, la cui strutturazione è contenuta nella delega in bianco
sulla quale il governo sta lavorando, sia previsto il finanziamento da parte
dei comuni, delle regioni e delle famiglie. Una privatizzazione ed una
distruzione.
Vengono quindi raccolti gli interventi dal pubblico.
Il Prof.re Giuseppe
Candido, segretario provinciale della
Gilda, infiltrato nel comitato di valutazione. Prospettive di contrasto. I
referendum anche se vinti non attuati. La proposta è quella di muoversi
consapevolmente nei confronti del referendum. Sosteniamo l’unità dei comitati
fatti da docenti.
Il Professore Rocco
Coluccio USB. I sindacati confederali sono per la modifica della 107.
Azione di contrasto nella scuola e nella società. Obiettivo preciso. Proposta :
coordinarci ed unire le forze. Il 5 maggio è stato un flop.
Professore Domenico
Jacopino da Reggio Calabria dell’Associazione Nazionale Docenti di
Sostegno, ex Cgil. Unità della famiglia in crisi. Dove andranno a finire i
nuovi assunti? Coinvolgimento dei sindacati, da cambiare e non da abolire.
Rita Militi, della segreteria regionale di Sel con delega sulla
scuola. Proposta in due punti: essere coinvolti sulla contrattazione nazionale
per seguire i lavori e riformare la legge regionale sul Diritto allo Studio. Su
questo punto ricorda che all’assemblea del 27 novembre “Seminaria” è stata
proposta una mozione sui diritti.
Nino
Tindiglia della Gilda Nazionale
rilancia l’impegno della sua organizzazione a “partecipare a questi tavoli”.
Ricorda che la Gilda ha già lanciato il referendum ed invita chi sta nei
sindacati ad essere più incisivi.
Giovanni
Jaquinta di San Giovanni in Fiore
propone di fare un documento sulla Legge 107 da presentare a tutte le scuole,
riguardo alla fase del potenziamento e al contratto di mobilità.
Franco Greco, presidente di AND (Associazione Nazionale Docenti)
avverte che la riforma ha lo scopo di portare la scuola nella politica e che
con i decreti attuativi tutto il sistema sarà straziato. Avverte inoltre che in
Inghilterra gli ambiti sono gestiti dalle agenzie interinali. Informa di aver
presentato una Petizione per
salvaguardare la scuola dell’infanzia dalle deleghe in bianco. Questa legge
finanzia la scuola privata che dovrebbe invece esistere senza oneri per lo
Stato. Infatti la Scuola dell’infanzia è esclusa dal potenziamento, poiché ne è
prevista la privatizzazione.
Un accenno alle deleghe che riguardano la formazione
iniziale e l’accesso ai ruoli: dalla Laurea magistrale, concorso nazionale,
tirocinio triennale, comitato di valutazione dei docenti e infine il dirigente
che può promuovere o bocciare, divenendo di fatto il datore di lavoro. Propone
di lavorare Insieme ai comitati della Lip portare avanti il referendum e creare
una sola organizzazione di docenti.
Giuseppe
Zolli del Gruppo Mida-Precari,
rappresenta i precari di seconda fascia, esclusi dal piano di assunzioni. Infatti
sono stati Immessi in ruolo docenti con soli 15 punti, contro chi invece ne
aveva 150 nelle graduatorie di istituto, registrando quindi un trattamento
sperequativo. Propone collaborazione. Lancia l’appello della manifestazione del
12 gennaio a Roma per i diritti dei docenti di seconda e terza fascia. 50.000
lavoratori della scuola inoccupati. Informa la platea della richiesta di
inserimento nelle GAE di tutti quelli che hanno un titolo abilitativo.
La Prof.ssa
Daniela Grandinetti lamenta che nei collegi docenti è scomparsa la
discussione e la comunicazione.
Il Prof.re Luigi
Belcamino sostiene che “l’anello debole dell’applicazione della riforma
sono i dirigenti (per i contenziosi a cui andrebbero incontro)”. Propone la costituzione di una organizzazione per
intervenire dal punto di vista legale, ossia un gruppo di supporto legale del
docente ed aprire contenziosi con i dirigenti.
Interviene poi la Prof.ssa Anna Aloi della Scuola Superiore Chimirri di CZ e informa della mozione
approvata nella sua scuola contro la riforma.
Eligio
Basile dell’ORSA propone la
costituzione di un coordinamento dei comitati e delle associazioni del mondo
della scuola.
Conclude Giovanni
Spadafora di Cosenza “Ci aspettavamo un autunno caldo”, lamenta e propone
di scendere ancora in piazza perché “la battaglia va continuata”.
I lavori
terminano con il proposito di non mollare, rilanciare la lotta e le strategie
di contrasto contrasto su ogni aspetto in cui la norma si
scontra col dettato Costituzionale e legislativo precedente.
Hanno
aderito finora all’esposto denuncia
contro l’ANP le seguenti associazioni:
1.
Azione Scuola
2.
Cobas Bologna
3.
Comitato LIP - Viterbo
4.
Comitato LIP Lamezia
5.
Comitato LIP Latina
6.
Comitato Locale Lamezia dell’ Associazione Nazionale
“Per la Scuola della Repubblica”
7.
Coordinamento ITP-Sicilia
8.
Coordinamento Scuole Viterbo
9.
DAT- Docenti Auto organizzati
10. Docenti
Consapevoli
11. Docenti
per la scuola statale pubblica
12. Esercito
di Docenti
13. ILLUMIN'ITALIA
Associazione Nazionale
14. Insegnanti
calabresi
15. Insegnanti
Liberi
16. MSP-
Movimento per la Scuola Pubblica
17. No
INVALSI
18. NON
SINDACATO SCUOLA
19. Waterloo
Scuola
20. Scuola,
tutti uniti per resistere
21. Gilda
Unams di Catanzaro
22. CSL Coordinamento docenti Provincia di Latina
23. Associazione
Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori
24. Comitato
Genovese a Sostegno della LIP
25. AZIONE
CIVILE-AREA SCUOLA
26. Assemblea
Difesa Scuola Pubblica di Vicenza
27. Silvia
Piccinini consigliere regionale M5S Emilia Romagna
28. Cittadino
Luigi Gallo, Deputato in Parlamento del Movimento 5 Stelle,
29. USB
Scuola Calabria
30. USI
SURF Scuola università ricerca e formazione
31. Comitato
Lip di San Giovanni Rotondo
32. Professione
Insegnante
33. Educatori
Uniti Contro i Tagli (Bologna)
34. Confederazione
Cobas Pistoia
35. Retescuole
Milano
36. Lavoratori Autoconvocati Scuola di Roma e Lazio
Lamezia Terme, 20 dicembre 2015