I comitati dei docenti autoconvocati di tutte le
province calabresi -Insegnanticalabresi PSP- Partigiani della Scuola Pubblica ,
parteciperanno alla settimana di scioperi e sensibilizzazione che i comitati
studenteschi stanno organizzando.
L'autunno caldo
della scuola ha inizio. Domani si
svolgerà la prima manifestazione studentesca in tutte le piazze delle città
italiane. Gli alunni dichiarano il proprio dissenso nei confronti della legge
sul Jobs Act e sulla cosiddetta riforma della "Buona Scuola". Il loro
No è rivolto ad una legge che assegna ruoli sul modello aziendale verticistico,
con una scuola in cui il ds-manager compie scelte, assegna compiti, dà
direttive. Il collegio docenti viene svilito nel suo ruolo, non più luogo
decisionale, ma di sola approvazione di scelte compiute dal ds in maniera
univoca.
Gli alunni perdono, nei fatti, il loro diritto ad
un'istruzione libera, con medesimi diritti, mentre vengono avviati ad essere
solo futura forza lavoro. Non lavoro etico, fatto di scelte consapevoli e
partecipate, ma lavoro d'esecuzione in cui c'è chi comanda e chi esegue.
Gli alunni chiedono maggiore partecipazione alla vita
decisionale scolastica che li vede protagonisti, lottano per libri di testo e
trasporti gratuiti, rifiutano l'obbligatorietà del "contributo
scolastico" e la realizzazione di progetti farsa in cui i privati , le
banche, le fondazioni, le multinazionali potrebbero entrare a gamba tesa nella
scuola, imponendo le loro pretese.
Inoltre non accettano lo sfruttamento a cui verrebbero
sottoposti con l'esperienza dell'alternanza scuola/lavoro che li vedrebbe
manodopera da sfruttare.
Inoltre, temendo la imminente riforma della
"Buona università ", con cui il governo Renzi di prepara a dare
continuità al suo progetto di controllo delle menti, anticipano la lotta per i
diritti degli studenti con minori possibilità economiche, rifiutando il
cosiddetto "Fondo nazionale di Merito " con cui si uccide il diritto
allo studio e anche i "prestiti d'onore " che spingono i neolaureati
ad indebitarsi con le banche nella costruzione del loro futuro.
Gli alunni rifiutano di essere sottoposti ad un progetto
formativo che li spinge ad essere solo competitivi, anziché stimolarli ad una
crescita basata sul confronto e la partecipazione. Chiedono una scuola
inclusiva, in cui crescere coltivando le proprie potenzialità e i loro sogni.
Tutti in piazza quindi domani 2 ottobre e poi il 9
ottobre, attraverso una settimana di chiarezza, conoscenza e confronto.
Lamezia Terme 1 ottobre 2015