Replichiamo all’intervista dell’Assessore Roccisano alla vostra testata.
Innanzitutto contestiamo il giudizio dell’Assessore sulla presunta violenza con la quale la delegazione si sarebbe confrontata con lei l’11 settembre scorso.
Opinabile considerare violenza il legittimo disappunto manifestato dai docenti all’apprendere che l’Assessore ignorava ancora e dimostra di ignorare gli aspetti della legge che confliggono con le competenze regionali sviscerati nel documento da noi presentato e autorevolmente ribaditi con opportuno ricorso alla giurisprudenza dai professori Paolo Falzea e Andrea Lollo, Costituzionalisti.
Ovviamente ci sono vari modi di leggere le leggi, c’é il modo del politico vero che pensa alle ripercussioni della legge sui cittadini di cui ha la responsabilità, c’è quello del leguleio che cerca il cavillo per favorire la parte che lo paga, c’è quello del politico di partito che pensa a salvare la posizione della coalizione di cui fa parte per mantenere all’interno della stessa il ruolo che ha.
Ebbene, noi concordiamo sul fatto che non é detto che il ricorso della Puglia o del Veneto vadano a buon fine, perché non sappiamo come siano stati impostati questi atti e non é detto che lo siano stati per come avrebbero dovuto.
C’é un punto, però, su cui é innegabile il conflitto di competenze ed é l’alternanza scuola-lavoro. Attenzione! Non é una questione legata ai “precari piagnoni” che non sono mai contenti, ma una questione che riguarda quelli che i nostri referenti istituzionali definiscono” i protagonisti della scuola”: gli Studenti, e noi su questo punto abbiamo richiesto spiegazioni sia il 31 agosto a Reggio Calabria, sia l’11 settembre, all’Assessore al lavoro e all’Istruzione e al Governatore Oliverio: “Avete verificato che in Calabria questo aspetto della riforma sia attuabile? Siete a conoscenza dei numeri degli alunni coinvolti in questa attività? Non vi sembra che legiferando in maniera così prescrittiva riguardo al numero delle ore di tirocinio formativo lo Stato abbia invaso le vostre competenze? É avvenuta una conferenza con le Regioni prima che la legge venisse proposta? E questi ragazzi di cui importa davvero a noi operatori dove faranno il tirocinio formativo? Dove sono queste imprese, questi Enti che riusciranno ad assorbire un bacino di utenza che si aggira sul numero di 600 unità per ogni istituto di mille alunni? Li acquisirà qualche supermercato per sistemare la roba negli scaffali? E per imparare cosa?
Per essere sfruttati, o al limite per licenziare o mettere a riposo un po’ di personale, quello che ci vuole per una Regione a così elevato tasso di disoccupazione!”
Ebbene cos’hanno risposto le autorevoli figure istituzionali interpellate? Nulla!!!
L’alternanza scuola-lavoro é un’opportunità astratta! Avulsa da ogni contesto territoriale! Loro, che pensano agli Studenti, ce l’hanno a cuore, perché la legge, per quanto incoerente, illogica e decontestualizzata sia, per loro si contrasta dall’interno del partito, anche se il partito questa legge lo ha spaccato, ed é questo che stiamo pagando noi! Una legge oscena, inemendabile, fatta da assoluti incompetenti, che cancella le scuole pubbliche dell’infanzia, che clientelarizza i dirigenti rispetto alle imprese e ai politici e i docenti rispetto ai dirigenti, che svaluta quindi i titoli di studio delle regioni come la Calabria, che prevede un piano di assunzioni assurdo, per cui ci si inventa un organico di potenziamento non identificato per collocare personale assunto senza disponibilità di cattedra e si rinuncia ad assumere personale su posti vacanti per non attingere alla seconda fascia, e per contenere i danni si dispongono assunzioni su tutto il territorio nazionale in modo che alla lunga le difficoltà di inserimento e di mantenimento dei docenti li inducano a rinunciare all’incarico.
Per inciso, le delegate ricevute dall’Assessore sono tutte docenti di ruolo con concorso a cattedra, oltre che decennale, e non sono venute a piangere per avere un favore da lei; nemmeno i neo assunti hanno ricevuto favori, hanno solo ottenuto come atto dovuto quanto spettava loro in base alla sentenza della Corte di Giustiza Europea del 26 nov. 2014.
Quindi le assunzioni, lo ricordiamo fino alla nausea, sono un atto dovuto a causa di una sentenza della che ha riconosciuto il diritto ai precari ad essere stabilizzati ricordiamo ai lettori, lavoratori e non, che ciò che con crassa malafede i politicanti continuano a far passare come "munifica elargizione" è cristallizzato in questa sentenza europea che condanna lo stato italiano, stigmatizzando il suo comportamento illegittimo, esplicantesi in sfruttamento del lavoro.
Forse é questo che l’ha fatta sentire aggredita: il fatto che non siamo venute a chiedere col cappello in mano un favore personale, ma, in rappresentanza dei nostri comitati, uno per ogni provincia, abbiamo richiamato lei ai suoi doveri istituzionali e alle sue responsabilità senza ottenere alcuna risposta legata al territorio.
La proposta di contribuire a migliorare la legge per salvare la faccia a chi l’ha proposta con inaudita arroganza contro il parere di tutti gli operatori del settore e l’ha fatta votare col ricorso alla fiducia in Parlamento noi non l’accettiamo e non per pregiudizio ma per dei motivi incontestabili: la legge è un pasticcio inemendabile, come affermano esimi tecnici, quale il Prof. Imposimato, e non abbiamo la presunzione di poter fare più di quello che illustri esperti ritengano sia infattibile, e perchè abbiamo una legge condivisa dalla base da contro-proporre: la LIP, Legge di Iniziativa Popolare per una vera Buona Scuola della Repubblica.